Testimonianze ufo nell’Antico Testamento. Eccole!
Molti sono i riferimenti all’ufologia nell’antico testamento della bibbia. Se si analizza già il passo di Ezechiele 43,4 si evince come tale profeta fosse un “habituè” per quanto riguarda il contatto alieno. Ezechiele, Enoch ed Elia furono tra i primi uomini a vivere un esperienza a bordo di navi spaziali. Ma andiamo per ordine. Nell’ AT viene nominata molto spesso la Gloria di Dio, poi vedremo cosa ci racconta Biglino Mauro traduttore ebraico biblico del codice masoretico con il quale è codificata la bibbia.
Il sacro testo ci racconta del popolo ebreo in fuga dall’Egitto, questi è guidato da quella che di giorno è una nuvola e di notte diventa una colonna di fuoco. Cosa si cela all’interno della nube? Vediamo questo altro breve passo di Esodo 33.7 dove Mosè riceve i famosi 10 comandamenti.
Mosè prese la tenda, e la piantò per sé fuori dell’accampamento, a una certa distanza dall’accampamento, e la chiamò tenda del convegno; e chiunque cercava il Signore, usciva verso la tenda di convegno, che era fuori dell’accampamento. Quando Mosè usciva per recarsi alla tenda, tutto il popolo si alzava e ognuno se ne stava in piedi all’ingresso della propria tenda e seguiva con lo sguardo Mosè, finché egli era entrato nella tenda. Appena Mosè entrava nella tenda, la colonna di nuvola scendeva, si fermava all’ingresso della tenda, e il Signore parlava con Mosè. Tutto il popolo vedeva la colonna di nuvola ferma all’ingresso della tenda; tutto il popolo si alzava e ciascuno adorava all’ingresso della propria tenda. Or il Signore parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla col proprio amico; poi Mosè tornava all’accampamento; ma Giosuè, figlio di Nun, suo giovane aiutante, non si allontanava dalla tenda. Mosè disse al Signore: «Vedi, tu mi dici: “Fa’ salire questo popolo!” Però non mi fai conoscere chi manderai con me. Eppure hai detto: “Io ti conosco personalmente e anche hai trovato grazia agli occhi miei”. Or dunque, se ho trovato grazia agli occhi tuoi, ti prego, fammi conoscere le tue vie, affinché io ti conosca e possa trovare grazia agli occhi tuoi. Considera che questa nazione è popolo tuo».
E poi ancora, cosa indicò secondo voi ai Magi la nascita del messia se non una nave spaziale? Se fosse stata una stella cometa fissa nel cielo come celebra la tradizione, avrebbe mai potuto una linea immaginaria tracciata da un astro indicare un luogo preciso? sarebbe come dire di tracciare dalla Luna una perpendicolare alla terra per identificare così un luogo preciso. Cosa aprì il mar Rosso per far passare il popolo ebraico in fuga dall’Egitto? Detto ciò analizziamo cosa ha ricavato Mauro Biglino noto traduttore dell’ebraico dalla parola “Gloria” nell’ AT.
Egli dichiara che Gloria tradotto dal termine “Kevod”indica un oggetto pesante e forte, quindi nulla di trascendente ed astratto ma un oggetto dotato di una corposità propriamente fisica .
Al contrario di quanto tramandato per millenni il termine è utilizzato anche come kabod/Kebod/Kevod o anche come k’bod/k’vod. In Esodo 33.22 “wehaya baabor kebod” “passerà la mia gloria”. Nel dizionario di ebraico biblico tale termine è tradotto come”strong” da Kabad propriamente pesante/peso/onore/onorevole/glorioso. Dunque Kabad il termine che da origine a Kevod indica pesante/peso come estensione di glorioso/onorabile, quindi se una cosa è onorabile, ha peso sugli altri e quindi: pesante.
Biglino è partito dal fatto che secondo lui la Torah utilizza parole che sono trasposizioni di termini più antichi in quanto le vicende della bibbia non potevano narrare eventi in ebraico in quanto la lingua ebraica non era ancora stata codificata. La parola Kabad in ebraico sembra essere un derivato della parola Kabatu in accadico,come si riscontra nel dizionario accadico ufficiale dell’Association Assyrophile de France, ma cosa significa in accadico? significa proprio diventare pesante/onorato/onorare/esagerare/ superare il massimo peso.
Ciò che sorprende è che nelle definizioni questo termine è ampiamente utilizzato e che invece il termine glorioso/onorabile sia per estensione “avere peso/rendere pesante” e non il contrario. Ma l’accadico dovrà pur derivare da un antico termine ancora precedente ? infatti i dizionari accadici riportano Kabatu termine accadico per il sumero Dugud. Il Sumerian Lexicon (di John Halloran) traduce Dugud : nuvola/peso/pesante. Una terminologia che identifica qualcosa di solido e non astratto.Altro dizionario il Sumerian Glossary ( di Daniel Foxvog )definisce Dugud: heavy/huge/weighty/important anche qui il significato principale sembra essere “pesante” e solo per estensione “importante”. Sono quindi 3 lingue a cominciare dalla sumera,poi l’accadica ed in ultima quella ebraica che identificano la “Gloria” come concetto concreto e non spirituale.
Cesare Valocchia