Nuragheologia ed extraterrestri
Esseri spaziali in terra sarda
Antiche leggende tramandate per millenni giungono ai nostri giorni dalla terra sarda.
In remoti i paesi sperduti tra i monti, gli anziani del posto raccontano che 12000 anni fa, un popolo di giganti popolava l’isola, erano esseri alti anche 4 metri, loro stessi sono pronti a giurare che da piccoli giocavano dentro le grotte della zona e di aver rinvenuto crani grossi come teste di cavallo.
Gli stessi rinvenimenti di ossa di dimensioni spropositate sono stati fatti nelle tombe nuragiche nel cuore della Sardegna, esattamente a Pauli Arbarei. Qui si racconta inoltre di strane luci in cielo. Le chiamano ” Le stelle che camminano” .
Come erano fatte le tombe nuragiche?
Le tombe nuragiche erano sepolcri costituiti principalmente in una camera funeraria lunga fino a 30 m. Simili a ad un natante rovesciato avevano la parte frontale della struttura delimitata da una sorta di semicerchio a simboleggiare le corna di un toro. L’accesso alla tomba nei sepolcri più antichi aveva al centro del semicerchio una stele molto alta, anche di 4 metri finemente intarsiata con una piccola apertura alla base che si suppone veniva chiusa da un masso. Ad avallare scoperte archeologiche e leggende di una presenza extraterrestre, vi sono alcune narrazioni di uno scrittore locale.
Lui è Raimondo De Muro, un’ “anima viva”che ha trascorso la sua vita promuovendo le tradizioni più intime della sua terra nativa con i “Racconti di Nuragheologia”.
I racconti fanno parte di un opera di 5 romanzi in cui spiega cosa sia la nuraghelologia che lui ha sempre definito una sorta di organizzazione comunitaria, diffusa ne primi gruppi agro pastorali dei proto-sardi dell’epoca nuragica.
Un organizzazione che affondava la sua collocazione un remoto passato e che si dipanava mediante l’osservanza di leggi e norme di condotta proprie. Nel suo libro emerge una parte che lascia basiti durante la lettura.Viene raccontato di quando la Sardegna era visitata da esseri provenienti dalle stelle.
In un passato di 3000 anni orsono, la leggenda vuole che una razza particolare di extraterrestri fosse in contatto con i proto-sardi tramite qualche forma di pensiero. Era sufficiente per i pastori sdraiarsi in cima ai nuraghi,allinearsi con le linee energetiche dei nuraghi stessi e concentrarsi, così da ricevere comunicazioni come un antenna.
” Lo stesso Raimondo De Muro, nei “Racconti della Nuragheologia” scriveva:
“Cento bisavoli prima del bisavolo mio, nella Sardegna, raccontano gli antichi, sono venuti gli uomini del pianeta blu, a pelle blu e liscia che pareva di porcellana, con un corpo che pareva pieno di aria, ma non era di aria ma trasparente come una vetrina, che non era possibile toccarli se uno non voleva essere fulminato all’istante.
Dicono gli antichi che erano uomini di alta statura, con la faccia uguale alle statue di bronzo e di pietra che ricordano questa venuta. Sulla testa portavano un corno come un vomere e sulla fronte un porro che lampeggiava. Si erano fatti vie di fuoco e in queste vie restava la polvere della vita e da questa polvere è nato ogni essere vivente, racconta il proverbio antico.”
Ho letto uno di questi libri ed è veramente interessante il contenuto anche se in forma romanzata ma non si trovano in commercio, non sono stati più pubblicati.
Sapresti indicare come reperirlo? Grazie