Le enigmatiche pitture rupestri di Helankou: Raffigurano esseri spaziali?


Petroglifi di Helankou: Messaggi codificati nelle rocce

Nelle remote montagne di Helan, nella regione autonoma del Ningxia in Cina, si cela un enigma archeologico che sfida la comprensione della storia umana. Le pareti rocciose di Helankou, una valle che taglia attraverso questa catena montuosa, ospitano oltre 6.000 pitture rupestri, alcune delle quali risalenti a 10.000 anni fa. Ciò che rende questi petroglifi veramente straordinari non è solo la loro antichità, ma le teorie che li circondano: potrebbero rappresentare prove di antichi visitatori extraterrestri?

l “Dio Sole” di Helankou: Divinità o visitatore extraterrestre?

Tra le numerose figure incise nella roccia di Helankou, una in particolare cattura l’attenzione degli studiosi e degli appassionati di ufologia: il cosiddetto “Dio Sole”. Questa figura enigmatica presenta caratteristiche sorprendentemente non umane:

– Occhi rotondi, insolitamente grandi
– Un naso largo, atipico per le rappresentazioni umane dell’epoca
– Una serie di linee radiali che circondano gli occhi

Questi tratti, così alieni alla fisionomia umana, sollevano domande intriganti sulle pitture rupestri di Helankou. Potrebbe questa figura rappresentare non una divinità solare, come tradizionalmente interpretato, ma un antico astronauta proveniente da un altro mondo?

Helankou: Un Crocevia tra mondi terrestri ed extraterrestri

Il sito archeologico di Helankou non era solo un confine geografico tra nomadi e agricoltori, ma potrebbe essere stato un punto d’incontro tra terrestri ed extraterrestri. La posizione strategica della valle, a un’altitudine di 1.100 metri nelle montagne di Helan, offriva una visuale perfetta del cielo notturno, ideale per osservazioni astronomiche… o per incontri ravvicinati con antichi visitatori celesti.

Le scene di caccia, pastorizia e rituali nei petroglifi di Helankou potrebbero nascondere un significato più profondo. Gli animali raffigurati – tigri, leopardi, cervi, e persino cammelli – potrebbero essere rappresentazioni simboliche di costellazioni o sistemi stellari. Le maschere facciali, abbondanti tra le pitture rupestri, potrebbero essere tentativi di riprodurre le fattezze di esseri non umani, forse antichi astronauti che visitarono le montagne di Helan.

Questa rappresentazione qui sotto, non sembra forse un essere all’interno di una sorta di capsula o navicella di atterraggio? Cosa ne pensi te?

Nonostante i millenni trascorsi, queste pitture rupestri conservano una potenza e un’immediatezza sconcertanti. Le linee audaci ma semplici dei petroglifi di Helankou sembrano comunicare un messaggio che trascende le barriere del tempo e della cultura.

Che si tratti di rappresentazioni di antiche divinità o di prove di contatti extraterrestri, i petroglifi di Helankou continuano a sfidare la nostra comprensione della storia umana. Mentre gli archeologi proseguono lo studio di questi enigmatici artefatti, non possiamo fare a meno di chiederci: quali altri segreti celano le montagne di Helan? E cosa potrebbero rivelarci le pitture rupestri di Helankou sul nostro posto nell’universo?

Queste pitture rupestri rimangono uno dei più intriganti misteri archeologici della Cina. Che siano opera di antichi artisti terrestri o testimonianza di visitatori extraterrestri, questi petroglifi millenari ci invitano a esplorare i segreti del nostro passato.

Lo abbiamo visto in altre occasioni in giro per il mondo quanto gli antichi amassero rappresentare ciò che vedevano, ecco alcune figure antropomorfe che potrebbero farti riflettere.

Cosa ne pensi di questi petroglifi? Potrebbero raffigurare veramente esseri provenienti da altri mondi giunti sulle montagne di Helan? scrivimi!

Cesare Valocchia

Cesare Valocchia è nato a Roma nel 1970. Perito tecnico in telecomunicazioni con alle spalle corsi specialistici in fibre ottiche e trasmissione dati, coltiva due passioni: il volontariato e l’ufologia. Istruttore di manovre di rianimazione cardio-polmonare adulto e bambino, ha raccolto le sue esperienze di volontario sui mezzi del servizio di emergenza sanitaria nazionale 118 di Roma in un ebook dal titolo: “ Non dirmi grazie ”. Il suo motto è: Aiutare chi soffre è il miglior pagamento. Dai primi anni 90 si occupa di avvistamenti e dal 2011 cura personalmente il sito di ufologia www.myuforesearch.it del quale è responsabile. Le sue ricerche sul legame apparizioni mariane e fenomeno ufo sono disponibili nel suo sito. E’ membro del Cun ( Centro Ufologico Nazionale), sulla cui rivista ufficiale è stato pubblicato, nel maggio 2017, il suo studio sugli oggetti volanti non identificati a Medjugorje.

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