Il Dio Oannes: l’alieno saggio uscito dal mare
Cosa sappiamo di Oannes venuto dal mare?
Avete sicuramente sentito parlare delle divinità babilonesi, molte delle quali nei secoli condivise con il popolo Assiro.
Una delle tante era Oannes, un essere umanoide simile a un pesce.
Il racconto sulla creazione del mondo e dell’umanità parte da lontano con Beroso, basato sull’ Enuma Elish è andato in realtà perduto ma compare riassunto nella tradizione armena ad opera di Eusebio nel “Chronicon” e poi viene tradotto da Gerald Verbrugghe e John Wickersham.
Beroso ci racconta di un’entità venuta dal mare di Eritrea e che contribuì in maniera preponderante al diffondersi della civiltà sul nostro pianeta, era metà uomo e metà pesce.
Questa creatura spiegò le scienze, il diritto, l’astronomia, l’agricoltura, la matematica, la legislazione, come seminare ed arare i campi e molto molto altro.
Un po’ la storia di quello che accadde col popolo Dogon, era forse lo stesso essere?
Qualche curiosità su Oannes:
Appari’ durante il regno di Ammenon il terzo dei dieci re antidiluviani la cui dinastia terminò con Xisuthros cioè il Noe’ Caldeo.
Oannes trascorreva le giornate con gli uomini e non si nutriva mai, la notte si ritirava in mare, era un essere anfibio ce lo dicono anche Polistoro e Apollodoro.
Apparteneva a due piani, quello spirituale e quello fisico.
Il termine greco “amphibios” significa “vita su due piani” da “amhpi” ” su due lati” e bios- vita.
Una curiosità, la mitologia sumera ci raffigura spesso il dio Enki nell’Abzu il regno delle acque ma anche nella mitologia indù troviamo similitudini, ad esempio Varuna, il dio dell’acqua del vedismo è quasi identico a Oannes.
Uscì da un uovo, ci racconta il mito, mostrando il suo corpo da pesce, ma la cui testa era umana come anche i piedi congiunti alla coda da pesce, anche voce linguaggio erano tipici dell’essere umano.
Secondo Layard la testa da pesce in realtà era un copricapo, la mitra, quella che usano portare prelati e sacerdoti, la stessa Dea Osiride ne portava una e la coda da pesce sarebbe la parte finale di un mantello rigido uno strascico in semplici parole.
Oannes viene definito una creatura “Musari” o “Aneddoti” la parola sta a significare qualcosa di ripugnante, mentre la parola “Mursarus” significa abominio, mi permetto nel mio piccolo di dissentire da Layard sul fatto che fossero semplici suppellettili quelli indossati da Oannes, non credo che all’epoca non fossero in grado di non distinguere semplici ornamenti su una figura, quando in realtà potrebbe essere stato un essere mostruoso a tutti gli effetti come descritto.
Il mito degli uomini pesce è presente anche nelle iscrizioni sumeriche in cuneiforme, qui si fa riferimento 7 saggi gli Apkallu ( accadico ) e Abgal ( sumerico :????????)
I sette saggi: Gli Apkallu
In diversi contesti gli Apkallu sono sette semidei, associati alla saggezza umana; queste creature sono spesso indicate nella letteratura accademica come i Sette Saggi .
descritti anche come uomini-pesce inviati dagli dei per insegnare la conoscenza al genere umano.
I termini Apkallu (così come Abgal ) sono usati anche come epiteto per re e dei come segno di saggezza o conoscenza.
Un ulteriore uso del termine Apkallu è quando si fa riferimento a figurine usate nei rituali apotropaici ; queste figurine includono ibridi uomo-pesce che rappresentano i sette saggi, ma includono anche teste di uccello e altre figure.
Che dire? la solita allegoria? guarda caso, popoli diversi, in periodi diversi con culture diverse raccontano, rappresentano e descrivono tradizioni pressoché uguali.
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Cesare Valocchia