Antichi navigatori spaziali: Erano extraterrestri gli Hav-musuvs?

Navi spaziali e basi aliene nelle caverne?

Nella primavera del 1948, le pagine di una rivista hanno svelato un racconto straordinario tramite la penna di Oga-Make, un Navaho, che ha condiviso il segreto tribale dei Paiute californiani. La storia svela un passato epico, quando dirigibili d’argento solcavano i cieli d’America prima ancora dell’arrivo degli uomini bianchi. Erano presenti oggetti volanti non identificati già migliaia di anni fa dobbiamo pensare?

Il vecchio Paiute, narratore di questa saga, ci introduce a una tribù di antichi navigatori chiamati Hav-musuvs, il “popolo dei Panamints”. Questi esseri, giunti in enormi navi a remi, trovarono rifugio nelle caverne dei Panamints quando la California era un’oasi rigogliosa. Una città sorse sotto le montagne, testimonianza di una connessione profonda tra gli Hav-musuvs e questa terra. Erano esseri provenienti da altre dimensioni? Universi paralleli?

Il racconto si sposta attraverso i secoli, mentre il clima cambia e l’acqua scende, trasformando la lussureggiante valle in un deserto.

Gli Hav-musuvs, non più in grado di utilizzare le loro navi a remi, si adattano con incredibile ingegno, sviluppando canoe volanti argentee che si librano in cielo con un leggero ronzio simile al volo di un’aquila.

Alieni dallo spazio che vivevano sotto terra

La narrazione si dipana attraverso l’immagine di queste creature: un popolo bellissimo dalla pelle dorata, vestito in bianco, con lunghi capelli scuri trattenuti da una fascia sulla testa. Sandali bianchi adornano i loro piedi mentre cavalcano il vento su navi volanti o animali bianchi come la neve.

Gli Hav-musuvs, abitanti delle caverne, preferiscono la pace e la distanza dal conflitto, ma quando appaiono, portano con sé armi misteriose. Un tubo stordente, simile a una pioggia di aghi di cactus, immobilizza le vittime per ore, mentre un tubo argenteo annuncia la morte con un solo sguardo.

Il racconto assume una tonalità drammatica quando un capo Paiute, colpito dalla morte improvvisa della sua sposa, decide di cercare gli Hav-musuvs. La sua ricerca lo porta a scalare i Panamints, dove un Hav-musuv con il tubo argentato gli impedisce di procedere. La scelta del capo di affrontare la morte invece di tornare indietro attira altri Hav-musuvs, aprendo le porte a un incontro straordinario.

Le settimane passano, il popolo Paiute piange la morte del loro capo, ma il ritorno di quest’ultimo li sorprende. Il capo racconta di essere stato portato nella gigantesca valle sotterranea degli Hav-musuvs, un luogo illuminato da luci bianche che bruciano di notte senza bisogno di carburante. Qui impara la lingua e la storia degli Hav-musuvs, condividendo a sua volta le leggende dei Paiute.

Questo incontro tra due mondi distanti diventa il ponte tra culture, una storia di conoscenza e comprensione che sopravvive al tempo. Il capo, tornato al suo popolo, ha portato con sé il dono inestimabile di una connessione tra le persone, intessendo legami attraverso le parole e le leggende condivise.

In conclusione, l’epopea degli Hav-musuvs ci offre uno sguardo approfondito nella vita di queste creature extraterrestri e nella trama unica che le lega al popolo Paiute. Una fusione di mito e realtà che, nel corso del tempo, ha mantenuto la sua straordinaria risonanza.

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Cesare Valocchia

Cesare Valocchia è nato a Roma nel 1970. Perito tecnico in telecomunicazioni con alle spalle corsi specialistici in fibre ottiche e trasmissione dati, coltiva due passioni: il volontariato e l’ufologia. Istruttore di manovre di rianimazione cardio-polmonare adulto e bambino, ha raccolto le sue esperienze di volontario sui mezzi del servizio di emergenza sanitaria nazionale 118 di Roma in un ebook dal titolo: “ Non dirmi grazie ”. Il suo motto è: Aiutare chi soffre è il miglior pagamento. Dai primi anni 90 si occupa di avvistamenti e dal 2011 cura personalmente il sito di ufologia www.myuforesearch.it del quale è responsabile. Le sue ricerche sul legame apparizioni mariane e fenomeno ufo sono disponibili nel suo sito. E’ membro del Cun ( Centro Ufologico Nazionale), sulla cui rivista ufficiale è stato pubblicato, nel maggio 2017, il suo studio sugli oggetti volanti non identificati a Medjugorje.

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