Clipeologia e ufo nel Santuario Madonna D’Appari
Immagini ufo in un Santuario?
Il Santuario della Madonna d’ Appari si trova tra le frazioni di Paganica e Camarda all’interno di una gola sulla strada che conduce al complesso montuoso del Gran Sasso.
È una zona prevalentemente di natura calcarea. Sempre alla ricerca di oggetti volanti sconosciuti negli antichi affreschi mi sono incuriosito a una serie di oggetti fuori contesto e raffigurati nelle navate del Santuario.
La clipeologia branca dell’ufologia studia e cerca di identificare in incisioni, dipinti e documenti oggetti che non hanno fondamenti scientifici e rappresentanti la presenza extraterrestre nel passato.
Talvolta infatti la nostra mente quando analizza raffigurazioni che richiamano figure di oggetti provenienti dallo spazio incongruenti con il contesto cerca di condurre il tutto a ciò che conosce, il fenomeno si chiama pareidolia ed è quello che accade guardando una roccia, una nuvola, dove colui che guarda vede un cane, un drago, un cuore, e così via.
Torniamo ora al Santuario.
La denominazione di tale luogo trae origine dalla apparizione della Madonna Addolorata con in grembo il Cristo morto nel XV secolo alla pastorella Maddalena Chiaravalle. La popolazione costruì all’inizio un’edicola votiva dedicata alla Vergine e poi un tempietto ricavato sulla parete rocciosa. L’espansione della struttura è del 1519 con un’apertura verso il torrente Raiale limitrofo mentre è successivo del 1559 l’ingrandimento del corpo centrale.
La struttura si sviluppa prevalentemente in lungo ed in altezza con un campanile a vela a sormontare l’edificio.
Il portale è molto semplice, unici elementi decorativi del fronte sono l’affresco della lunetta ed una piccola finestra circolare all’interno di un’unica navata divisa in due archi. Nella parete di fondo sul lato destro vi è un ingresso secondario su cui si affaccia una lunetta affrescata.
La zona presbiteriale è asimmetrica con il contesto poiché segue il profilo roccioso su cui appoggia il Santuario. Questa zona è la parte più antica del romitorio, a destra dell’altare vi è una piccola nicchia con l’affresco della Pietà databile al XV secolo. Le pitture che appaiono sulle pareti del presbiterio risalgono al XV- XVII secolo, all’interno delle quali sono rappresentati episodi di vita di Gesù.
Alle spalle dell’altare vi è una piccola Sacrestia e una piccola scala che conduce ad un ambiente eremitico molto stretto.
Nel 1999 il santuario è stato sottoposto a restauro ad opera della soprintendenza. Nel 2009 rimase danneggiato durante il Sisma dell’Aquila e successivamente restaurato con apertura al pubblico nel 2011. Ora però voglio mostrarvi qualcosa negli affreschi che i pittori intervenuti nel Santuario hanno voluto rappresentare a testimonianza di ciò che secondo me avevano visto o che comunque anche all’epoca era comune vedere.
Troviamo raffigurazioni del genere anche qui, ovviamente le conoscete già:
Cosa ne pensate?
Grazie a tutti
Cesare Valocchia