Falsi cerchi di grano
Burloni all’opera in provincia di Perugia
Questo sono io all’ interno di falsi cerchi grano, zona San Mariano di Corciano, provincia di Perugia.
Mi recai la notte notte successiva al 25 Giugno del 2003 data della presunta formazione dell’agroglifo nel campo del contadino, e per visionare i “cerchi” puntai gli abbaglianti della mia auto in direzione della spianata di grano. Da una sommaria analisi avevo già capito che erano stati realizzati con un asse, una corda o rullo da giardiniere…
Il giorno successivo, uno dei tanti curiosi che si aggirava per la zona mi disse che la notte un abitante di una casa limitrofa aveva visto strane luci in cielo, ma sinceramente mi parse strana la notizia a tal punto da non distogliermi dalla mia idea.
Dopo un ulteriore giro di valutazione alla luce del giorno questa volta, ho avuto la conferma il tutto era l’opera di qualche burlone 🙁
I cerchi di grano detti anche agroglifi sono aree di campi di cereali, o di coltivazioni simili, in cui le piante appaiono appiattite in modo uniforme, formando così varie figure geometriche. Il fenomeno e la loro apparizione si è verificata soprattutto in Inghilterra a partire dagli anni 70 e ha sviluppato negli appassionati del mistero acerrimi dibattiti alla ricerca della loro genesi.
La sostanziale differenza tra i cerchi di grano tracciati con le assi da fantomatici burloni e quelli reali è che in questi ultimi gli steli delle piante si presentano piegati a terra e non si mostrano rotture o lacerazioni. Nonostante al suolo la pianta continua infatti a crescere normalmente mentre ciò non accade con le pianta spezzata.
Alcuni scienziati americani hanno effettuato analisi approfondite e dimostrato modificazioni fisiche e genetiche provocate a dire loro da irradiazione di microonde a noi sconosciute.
Nel 1998 una ricercatrice olandese Janet Osserbaard durante una delle sue analisi dei cerchi trovò delle mosche morte all’interno dei cerchi stessi queste erano rimaste con il rostro attaccato alla spiga, ali e zampe completamente distese, si direbbe in preda ad uno spasmo finale.
Gli insetti fuori dei cerchi invece erano vivi ma sembravano storditi e dopo essere stati “stimolati” presero il volo di nuovo. Dopo le analisi di un esperto del Museo di Storia Naturale di Londra non emerse nulla di particolare a confermare le ipotesi circa la loro morte.
I cerchi da me individuati si presentavano in prima analisi realizzati in plank-stomping ed asimmetrici con una geometria molto semplice. La diatriba tra i sostenitori di una matrice di realizzazione non umana e di coloro che sostengono la perfetta riproducibilità del fenomeno durerà ancora molto tempo a mio parere.
Come cenno storico citiamo la prima riproduzione grafica del fenomeno attribuita al ” Diavolo mietitore” o “The Mowing Devil” è dell’estate del 1678 la prima conformazione nei pressi di Hertfordshire (Inghilterra)